“La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità.
Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza politica . E’ un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo…”
(Piero Calamandrei , Discorso sulla Costituzione, discorso tenuto il 26 gennaio 1955 agli studenti universitari di Milano)
Le classi 2A e 2B del Liceo Musicale Giuseppe Verdi di Milano hanno partecipato al progetto “Educazione alla legalità” proposto dall’Ordine degli Avvocati di Milano nel tentativo di muovere quel pezzo di carta, cioè la Costituzione, di cui parla Calamandrei, alimentandolo con il combustibile, cioè con l’impegno, lo spirito, la responsabilità che ogni cittadino dovrebbe avere. La mancanza del combustibile, nella specifico spesso generato dalla percezione dei giovani della politica come qualcosa di lontano da loro o troppo difficile da capire, genera quella malattia di cui parla Calamandrei, cioè l’indifferentismo. L’adesione al progetto “Educazione alla Legalità” ha avuto quale principale finalità quella di stimolare negli studenti la volontà di non essere indifferenti, di diventare soggetti attivi, consapevoli e responsabili nella vita quotidiana. Gli obiettivi del progetto “Educazione alla legalità”sono stati i seguenti:
-la sensibilizzazione dei ragazzi sui temi che accrescono la loro coscienza civica;
-lo sviluppo di una maggior consapevolezza del proprio agire nella loro società civile;
-lo sviluppo e la capacità di riconoscere e contrastare fenomeni di prevaricazione e corruzione;
-la promozione della cultura della legalità e il rispetto del vivere civile;
-il rafforzamento della cooperazione tra i diversi settori della società per avvicinare i giovani alle istituzioni.
La modalità di intervento in classe, che nello specifico ha affrontato anche la prevenzione e la sensibilizzazione rispetto al fenomeno della violenza di genere, è consistita in due sessioni formative di due ore ciascuna: una sessione teorica e una sessione pratica, seguita da una visita al Tribunale di Milano. Nel corso del primo incontro gli studenti, dopo aver risposto ad un questionario anonimo sulla legalità, hanno condiviso le loro esperienze, hanno posto domande agli Avvocati, intervenuti come esperti, su norme giuridiche più vicine al loro vissuto di adolescenti, hanno ricevuto chiarimenti sui comportamenti leciti e illeciti. Per la realizzazione della seconda sessione, gli Avvocati hanno consegnato alla classe un role playing su un processo per maltrattamento in famiglia con le relative norme giuridiche violate e il capo d’imputazione. Prima della seconda sessione, le classi hanno lavorato alla studio del caso, alle stesura del testo delle singole parti recitate dagli alunni per la realizzazione di un dibattimento coerente con la storia assegnata. Importante e formativa è stata la partecipazione e la collaborazione degli alunni sia nei momenti di lezione frontale sia nel lavoro dei piccoli gruppi. Nel corso del secondo incontro è stato simulato un processo in classe, reso ancora più autentico grazie alla vestizione con la toga da parte del Pubblico Ministero e del Giudice e alla predisposizione degli spazi della classe ad immagine di un’aula di tribunale. Il processo ha visto la partecipazione di tutti gli alunni ai quali è stato assegnato un preciso ruolo processuale e si è svolto “secondo le regole” grazie al coordinamento degli Avvocati. Gli studenti, infine, si sono recati in visita al Tribunale di Milano assistendo anche al dibattimento finale di un processo reale, rivivendo così l’esperienza di classe questa volta in veste di spettatori consapevoli. Questa esperienza ha permesso di avvicinare i giovani alle istituzioni e di avere una lezione pratica e non più solo teorica di esercizio del potere giudiziario. La visita ha permesso anche di scoprire il Palazzo di Giustizia di Milano come luogo d’arte. La docente referente del progetto, alla quale vanno i sentiti ringraziamenti degli studenti coinvolti, del Dirigente e di tutta l’Istituzione scolastica, è stata la prof.ssa Alessandra Merolla.